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Luca Appolloni
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Luca Appolloni è Ricercatore in ecologia Marina.
Presso l’Università “Parthenope” nel 2016 ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze del Mare della Terra e del Clima. Al fine di mappare e proteggere gli habitat marini e di applicare innovativi strumenti per la gestione della fascia costiera, durante questo periodo si è specializzato nell’utilizzo dei sistemi informativi geografici (GIS) e di algoritmi euristici per la conservazione degli habitat, svolgendo un lungo periodo di studio e ricerca all’estero presso l'Università del Queensland in Australia. Nello stesso periodo ha sviluppato e applicato al Golfo di Napoli (area oggetto della sua ricerca di dottorato) l’approccio Systematic Cost Assessment che è stato inserito nella piattaforma europea Marine Spatial Planning come approccio utile per stimare il valore d’uso dei territori marini, e da affiancare al ben noto Systematic Conservation Assessment ad oggi principale approccio con il quale si mettono in atto i principi conservazionistici della pianificazione delle Aree Marine Protette.
Dopo il dottorato si è dedicato allo studio di comunità e dell’ambiente in cui vivono, per valutare gli effetti delle attività antropiche e l’efficacia delle riserve marine nel mantenere le risorse per le generazioni future. Nonostante si sia occupato dell’analisi di molte tipologie di comunità marine, passando dal meio al macro - benthos di fondo mobile, dalle comunità associate alla Posidonia oceanica a quelle che costituiscono l’ambiente Coralligeno, finanche ai letti a rodoliti, egli si è specializzato nell’analisi delle comunità ittiche caratterizzate da specie demersali. In particolare, essendo Operatore Scientifico Subacqueo egli è esperto di Visual Census e ha potuto così approfondire gli effetti di impatti di varia natura sulla beta diversità di comunità ittiche associate a fondi duri, sia fotofili sia sciafili, e alle praterie di Posidonia oceanica.
È membro di progetti nazionali e internazionali in collaborazione con l’università di Trieste e con l’istituto francese degli studi sul mare IFREMER e del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide (PNRA). Durante le quattro spedizioni antartiche ha gestito le campagne di campionamento, dalla messa in atto del disegno sperimentale allo sviluppo di strumenti necessari ai campionamenti stessi.
Nell’ultimo periodo le sue attività di ricerca si stanno continuando a concentrare sullo studio delle comunità caratterizzate da specie demersali principalmente oggetto della piccola pesca costiera nelle Aree Marine Protette e sulla distribuzione di popolamenti di piccolo pelagico oggetto, invece, della pesca professionale con particolare riferimento all’alice: Engraulis encrasicolus. Per queste linee di ricerca si sta occupando di sviluppare protocolli di data mining necessari per la valutazione dello sforzo di pesca e di applicare modelli di distribuzione delle specie (SDMs) per stimare la grandezza degli stock ittici così da applicare misure di conservazione puntuali che ne garantiscano lo sfruttamento da parte delle popolazioni locali e delle generazioni future.