Progetto NOPAL
Biomateriali per il restauro sostenibile dei beni culturali attraverso la valorizzazione di specie vegetali multifunzionali: Opuntia ficus-indica e Capsicum spp
Il progetto si pone l’obiettivo di sviluppare biomateriali applicabili nel restauro dei beni culturali. I biomateriali rappresentano un'alternativa sostenibile ai derivati organici di sintesi, dannosi per l'ambiente e tossici per gli operatori.
I nuovi materiali sono formulati in base alle caratteristiche chimico-fisiche e biologiche individuate nelle mucillagini di nopal (Opuntia ficus-indica), di origine sia messicana che italiana.
Il progetto si pone l’obiettivo di sviluppare biomateriali applicabili nel restauro dei beni culturali. I biomateriali rappresentano un'alternativa sostenibile ai derivati organici di sintesi, dannosi per l'ambiente e tossici per gli operatori.
I nuovi materiali sono formulati in base alle caratteristiche chimico-fisiche e biologiche individuate nelle mucillagini di nopal (Opuntia ficus-indica), di origine sia messicana che italiana. Nel nostro Paese, l’utilizzo delle mucillagini di nopal rappresenta una possibilità per valorizzare parti di pianta che attualmente rappresentano uno scarto da smaltire, avviando un processo di economia circolare.
Il progetto persegue due principali linee: i) estendere le applicazioni, ampliando le tipologie di beni culturali, come la carta e la terra cruda e allargando le problematiche su cui intervenire, come il biorestauro (pulitura e controllo del biodeterioramento); ii) formulare nuovi prodotti derivati da due piante multifunzionali (Opuntia ficus-indica e Capsicum annuum) attraverso una trasformazione degli estratti vegetali.
I prodotti saranno valutati per la loro efficacia nell’incollatura di documenti e opere grafiche su carta, come
consolidanti di pitture murali e stucchi, come consolidanti di campioni in terra cruda preparati ad hoc. I nuovi prodotti, uno estratto dall’Opuntia, Nopal-Gel, e uno ottenuto addizionando estratti di Capsicum a quello di Opuntia, Nopal-Cap, saranno testati rispettivamente come supportante adatto ad inglobare microrganismi per applicazioni di biopulitura e per il controllo dei biodeteriogeni su carta, tessuto, stucchi, lapideo etc. in sostituzione di biocidi di sintesi a largo spettro.
La proposta progettuale è nata sulla base degli elementi emersi nel corso del progetto realizzato in collaborazione con El Colegio de Michoacan (2015-2017), che ha riguardato uno studio scientifico della mucillagine di nopal (Opuntia ficus-indica), ampiamente utilizzata in Messico come additivo nelle malte, secondo una tradizione preispanica tramandata per via empirica.